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29 settembre 2011 – 15 gennaio 2012
Antonio Masini (Calvello, 9 settembre 1933 - Potenza, 21 dicembre 2018) è un pittore, incisore e scultore italiano.
Compie studi classici e si laurea in giurisprudenza. Nel 1960 vince il primo premio alla Mostra Nazionale di Pittura "1º Centenario della Rivoluzione lucana". Negli anni '70 è invitato ad esporre all'Art 6'75 e Art 6'76 a Basilea e all'INCO-Art a Roma (1975). Nel 1980 vince un Premio Internazionale di grafica a Cannes[1] Dopo una prima fase legata a temi della civiltà contadina il suo linguaggio diventa funzionale alla ricerca magica della realtà all'interno di un universo figurativo ambiguo e asimmetrico con una forza plastica basata sulla scomposizione delle forme e un'energia cromatica di grande intensità.[2] La sua pittura recupera il concetto di pittura di storia riappropriandosi di quella forza persuasiva necessaria a qualsiasi messinscena tesa a ricostruire i fatti su precise coordinate temporali, senza per questo rinunciare alla componente emotiva, come nel caso dei polittici Fratelli Rosselli, il Polittico di Balvano, dedicato al drammatico terremoto del 1980, "Eclisse della ragione" per il quale si ispira al massacro di Sabra e Shatila.
Intorno alla forza del mito costruisce tra gli anni '90 e il 2000 una nuova poetica. A tale fase si iscrivono le opere Mythos Mensch und Kommunikation e Kunst ohne Grenzen-Arte senza frontiere presentate a Stoccarda e Potsdam nel 1995 e 2000, la Trilogia Andina esposta a Iquique nel 2002. In questi anni espone in diverse antologiche tra cui a Montréal (2004) e Lima (2008).
Le sue opere di grafica e di pittura si trovano in diverse musei e collezioni private e pubbliche in Italia, Germania, Brasile, Polonia, Australia, Cile, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Romania, USA, Finlandia, Canada e Giappone.
L'energia plastica della sua arte trova nella scultura rinnovate forme espressive e nuove opportunità di rappresentazione. Ricca e varia è la sua produzione scultorea nel primo decennio del 2000 con opere in bronzo e in acciaio in Italia e all'estero, tra cui:
il Monumento a la Mujer Emigrante (2001) una grande scultura in ferro a Iquique (Cile)
I Cavalieri di Balvano (2002), scultura in ferro policromo(400x200x350), a Balvano,
il Monumento aos Fundadores (2003), nella città di Olímpia (São Paulo) (Brasile), una scultura in acciaio commemorativa del centenario della fondazione della città,
la Porta del Gigante a Potenza, scultura in bronzo commemorativa della ricostruzione a seguito del terremoto del 1980, una scultura in bronzo a Sydney (2008) dedicata al tema dell'emigrazione e donata dalla Regione Basilicata alla comunità italiana in Australia numerose altre sculture esposte in musei tra cui il MUSMA di Matera
non è solo un luogo: è prima di tutto un’idea avanguardista che, come spesso accade nell'ambito culturale ed artistico, si genera e si alimenta nella provincia, lontana dalle grandi capitali italiane.
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