I comuni promotori, centri nevralgici dell’Alto Bradano, cerniera e non frontiera con la vicina Puglia, sperimentano da decenni un immeritato disagio prodotto da una perifericità rispetto ai più recenti assi di sviluppo eletti dalle politiche infrastrutturali. La connotazione territoriale più eclatante, chiaramente rappresentata dalla morfologia docile che ospita i centri abitati e che li connette a paesaggi poeticamente cangianti in funzione delle sterminate coltivazioni cerealicole, rischia di suggerire all’avventore distratto una esclusiva vocazione di natura agricola, con conseguente grave errore di lettura che produce un affidamento alle prevalenti apparenze. Si tratta, infatti, di un territorio che, soprattutto in relazione ai comuni promotori, si connota per una vocazione sedimentata che, pur senza clamori patetici, si è consolidata e chiaramente si afferma a livello nazionale e internazionale in forza di una eclatante disponibilità di patrimonio culturale e di attivismo civico.
Una vocazione antica che si esprime da millenni per come testimoniato dalle aree di interesse archeologico, dalla presenza di luoghi federiciani, di patrimoni pittorici di inestimabile valore attribuiti a Giovanni Bellini, sino alla espressione di un mecenatismo più recente che trova attuale espressione nelle collezioni private di pubblico interesse e in quelle di arte contemporanea.
Un territorio tanto contiguo da essere difficilmente percepibile fuori dalla contiguità, quello di Genzano, Banzi e Palazzo San Gervasio è un distretto di fatto, già caratterizzato da una quotidiana e diffusa mobilità dei residenti lungo la direttrice stradale interna che lega i comuni sull’asse dei rispettivi abitati ma anche tramite l’ancor più naturale direttrice della “Bradanica” che unisce il distretto al Vulture-Melfese verso ovest e a Matera verso est. Uno snodo cruciale, ancora densamente abitato rispetto alla media regionale, tanto da contare circa 12 mila residenti complessivi nei tre comuni, posti su assi stradali di soli 15 chilometri. Un distretto che reclama un ruolo decisivo nella propria piena appartenenza ai processi culturali e sociali della regione di appartenenza per non dover cedere alle lusinghe dei confinanti grandi centri pugliesi, sempre più inevitabilmente catalizzatori ma anche sempre più interessati nel proporsi quali utenti per un turismo culturale esclusivo, seppur di breve durata.
Nasce così, tra i comuni proponenti, sempre più consapevoli del proprio potenziale solo parzialmente espresso perché mai ancora convogliato in forma distrettuale in una proposta integrata, la condivisione circa il progetto Pic “ABCD” per il quale si individua, per l’anno 2022, il Comune di Genzano di Lucania quale comune Capofila.
Una sfida accolta a cuor leggero, interpretando la candidatura a finanziamento quale possibile investimento per una strutturazione in grado di generare valore aggiunto da riverberarsi negli anni successivi, assumendo per alcuni capisaldi progettuali stabilità e progressiva capacità di autosostentamento.