Il “Centro Studi della Cultura del Mediterraneo”, con sede nel seicentesco Palazzo Rapolla, nel cuore del centro storico della città di Venosa, in Basilicata, esprime la vocazione dinamica, laboratoriale e di studio atto a promuovere le scienze umanistiche attraverso attività multidisciplinari organizzate in modalità non lucrativa. Il tutto, con la predilezione per la cultura del Mediterraneo e del sud del Mondo, troppo spesso misconosciuta e soccombente per questo ai nefasti e screditanti abusi della dominante cultura occidentale. In tal senso, la Città di Venosa, per storia e vocazione, ben si può proporre quale porta dell’Occidente aperta all’Oriente ed alla cultura dei popoli di ogni sud (in senso geografico ed onomatopeico).
Da sempre spazio di importanti relazioni e confine naturale tra culture, civiltà e sistemi economici, il Mediterraneo si offre alla ricerca con caratteristiche uniche e non ancora abbastanza indagate.
L’arte e le culture che i vari Paesi esprimono con le proprie peculiarità sono motivo di crescita e condivisione ma anche mezzo di conoscenza ed integrazione tra popoli. Nell’era della globalizzazione, la possibilità di mantenere salde le proprie prerogative identitarie, si presenta come una sfida da cogliere per una crescita culturale ad ampio raggio. Così, anche la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e contemporaneo delle città rappresenta certamente un input non solo economico ma anche di crescita di valori per una maggiore consapevolezza circa il futuro.
Il Centro studi si pone come spazio di interazione e di percorsi di ricerca che, attraverso progetti mirati, punta ad esplorare tutte quelle possibilità di crescita individuale e collettiva tra i popoli partendo dall’arte. Gli approfondimenti legati alla produzione artistica dei singoli artisti ospitati, che sono sempre oggetto di attento studio e recensione critica, sono veicolo ideale di trasferimento di identità e culture diverse.
Trasferire nella società conoscenze sul patrimonio culturale e sull’arte contemporanea diventa il veicolo ideale in grado di garantire da una parte il rafforzamento delle identità culturali e, contemporaneamente, essere da stimolo alla creatività e alla promozione di uno sviluppo umano inclusivo e sostenibile.
